Ogni giorno che passa mi convinco di più di un fatto: che gli uomini di centocimila anni fa non siano molto diversi da quelli di oggi. Certo, la nostra società è più complessa, strutturata da una serie di regole, abitudini e classi sociali, ma le persone portano con sé gli stessi limiti degli uomini preistorici. Noi ci sforziamo in tutti i modi di negarlo, di superarci, di mascherarci attraverso l’arte o il buon gusto nel vestire o nel comportarci, ma se scaviamo a fondo ricadiamo negli stessi schemi basilari di un tempo.

La nostra nuova giungla è la città, gli animali da cacciare sono i soldi, i rifugi contro i pericoli sono le nostre case e quelle, fino a quando non piovono tasse, almeno sono meno umide delle caverne.